Reuse the fallen church - Chiesa Diruta

Grottole (Mt) 2021 -  Architecture Competition - Project Team: arch. Vincenzo Izzo, arch. Emilio Franco

I temi del Riuso, come restituzione complessiva dei monumenti alla fruizione quotidiana, e della Conservazione, in accordo con la possibilità di realizzare un'architettura dotata di propria identità, hanno orientato le scelte della proposta.
L'intervento si inserisce nell'ampiezza della Chiesa senza la pretesa di volerne ricostruire il volume, ma con il preciso intento di esplorarne l'articolazione alle diverse altezze e darle nuove funzionalità. La Chiesa Diruta resta tale, confine materico entro il quale concepire le nuove forme.

L'interno del complesso si apre, trasformandosi in una porzione dello spazio urbano fino a diventarne parte integrante. La superficie del piano terra è aperta e completamente percorribile nel senso della lunghezza, per consentire la vista sullo straordinario paesaggio che guarda a ovest. Le pareti esistenti, come i prospetti esterni, sono conservate e leggibili nelle loro geometrie. Le grandi nicchie con arco a tutto sesto offrono, su entrambi i lati, lo spunto per ritagliare ambiti spaziali da valorizzare con segni leggeri (piante, sculture, allestimenti temporanei) e luci architettoniche.  I transetti accolgono sul lato sinistro la scala e l'ascensore di collegamento ai piani superiori, sul lato destro una caffetteria. Quest'ultima comunica all'esterno con una terrazza ricavata nello spazio all'estremità della struttura esistente, verso l'interno con il cortile laterale convertito in spazio espositivo e di servizio ai tavoli.

Sempre al piano terra, in posizione centrale, sono stati immaginati il piccolo gift shop e la reception/biglietteria. Continuando a percorrere la navata, in corrispondenza della crociera è posizionato l'ascensore che porta agli spazi espositivi inferiori e all'accesso su Viale della Resistenza. A questo livello, nei due ambienti laterali, sono stati previsti il deposito e il locale tecnico. Un nuovo corpo sul lato ovest ospita l'ufficio, con l'accesso alla sala di controllo degli impianti. I camerini per gli artisti, con i relativi servizi, sono stati previsti al livello superiore e collegati con il backstage grazie a un attraversamento vetrato. Il primo livello è stato concepito completamente aperto per consentire, a questa quota, la vista della Chiesa e del paesaggio ai due lati terminali. Lo spazio è stato immaginato per ospitare piccoli eventi e rappresentazioni all'aperto in continuità con i percorsi del piano terra.

 L'auditorium/teatro è stato collocato al secondo livello. Questa scelta ha consentito di dedicare uno spazio maggiore a quest'unica funzione senza limitare la fruizione continua ai piani inferiori. La collocazione alla quota più elevata permette, inoltre, di mettere in comunicazione la sala con il roof garden, la terrazza panoramica e la torre. Soluzione questa che permette di avere uno straordinario spazio esterno di supporto per le manifestazioni nei periodi più miti dal punto di vista climatico.Nel transetto destro è stato previsto il bar/caffetteria collegato sul fianco destro con una piccola lobby e con i servizi per il pubblico.