Le vetrate, attraverso la quale è possibile vedere la conformazione e lo sviluppo degli spazi interni, definiscono associazioni contrastanti che accentuano la tensione tra i diversi materiali, tra pieni e vuoti, tra corpi aggettanti trasparenti, quasi sospesi e la pienezza delle strutture, tra l’apparente semplicità di facciata e la complessità spaziale interna. Il tema adottato per la quinta prospettica, prosegue nel disegno delle coperture. Le bucature e le discontinuità, verticali ed orizzontali, si sommano tra loro, generando continui giochi di luci e di ombre. Un interruzione della cortina lungo il percorso stradale di via Derna, apre un nuovo varco verso gli spazi pubblici del Parco e dello Stadio, favorendo la fruizione e l’accessibilità per chi proviene da questo lato. Il fronte sud dell’edificio è caratterizzato da una grande vetrata, attraverso la quale è possibile vedere la conformazione e lo sviluppo degli spazi museali, dall’atrio fino al roof garden dove è stato previsto un caffè-ristorante con tavoli all’aperto e spazi per l’allestimento di eventi temporanei.